A seguito della vacanza fatta dopo il riuscitissimo esperimento del suo one woman show ‘Michelle Impossibile‘ è arrivata una (non troppo) sottile frecciatina della Lucarelli a Michelle Hunziker: nello specifico, una grossa critica alla scelta di pubblicare le foto in vacanza alle Maldive con annesso testo in cui quasi si scusava per essere lì mentre nel mondo imperversa la guerra.
Stanca e reduce dai ritmi intensivi di canto, ballo e intrattenimento a cui il suo programma speciale Rai l’ha costretta, la presentatrice italo-svizzera ha annunciato ad amici e follower che si sarebbe preso qualche giorno per staccare da tutto, e l’ha fatto scrivendo sui social (nelle story) che un po’ quasi le sembrava ingiusto, considerato quello che stava succedendo in Ucraina.
Quando poi le foto della sua vacanza alle Maldive sono state pubblicate, a quel punto qualche fan ha storto il naso davanti a quei paesaggi mozzafiato e al bel volto sorridentissimo e rilassato, ed insieme a loro una delle più instancabili ‘picconatrici’ dello showbusiness italiano. Ecco cos’ha detto Selvaggia Lucarelli a Michelle Hunziker: “Riguardo la scelta di andare in vacanza al mare in questo periodo e di pubblicare poi post lacrimosi in cui si dice che “sì, sono in vacanza ma sento le voci di bambini che piangono” o “sono in vacanza ma soffro tanto”, voglio specificare una cosa. Come ho scritto, nessuno chiede agli altri di smettere di vivere, divertirsi, viaggiare mentre c’è una guerra. Ognuno ha la sua sensibilità e si sintonizza in maniera personale con quello che accade agli altri. Può anche non sintonizzarsi, e non è nostro compito giudicare. Chi è esposto e chi maneggia la comunicazione ha peró un dovere in più, che è quello della forma.”
Il motivo della strigliata della Lucarelli a Michelle Hunziker dopo le sue foto alle Maldive
Ecco perché, in questo senso, la giudice di Ballando con le stelle ha trovato inopportuno il modo di fare della presentatrice: “Dico che si deve trovare il modo giusto anche per comunicare “ho il diritto di divertirmi e questo non esclude una mia partecipazione emotiva agli eventi” – spiega – E il modo giusto non è la foto al mare e la didascalia che la giustifichi. Questa, sì, è una scelta che ha il sapore dell’ipocrisia e sapete perché? Perché è chiaro che se ti giustifichi, senti (o temi) che nella tua felicità esibita ci sia qualcosa non di sbagliato a prescindere, ma di stonato. Basterebbe dunque andare al mare senza esibire nulla. Esiste ancora una vita che si può non raccontare. E invece questa gente non ce la fa, non resiste. Vado al mare e non ne approfitto per mostrare una foto in costume? Mentre faccio jogging? Sul pontile? Col cocktail? E allora si cerca l’escamotage: la pubblico ma dico che sto male. Ecco.
Ed ecco la sua soluzione, la ricetta vincente, la sua conclusione morale: “Pubblicate la vostra foto in bikini senza didascalia empatica, è una forma più onesta di partecipazione al dolore altrui: quella di chi distingue il dolore per un selfie venuto male da quello di chi scappa dalla guerra.”