È arrivato a sorpresa durante l’incontro annuale dell’Istituo Europeo di Oncologia il racconto di Jovanotti sulla figlia. Una presenza d’eccezione per tutte le pazienti della struttura, che hanno ascoltato le parole del celebre cantante e l’esperienza familiare di gestione del cancro: “Credevo di essere quello forte del gruppo e invece ero quello che aveva le gambe che cedevano“
Il racconto di Jovanotti sulla figlia Teresa, 20 anni, comincia proprio dal suo iniziale contatto con l’Istituto: “Allo Ieo ho trovato degli amici. Poi per fortuna il nodulo si è dimostrato non preoccupante: un fibroadenoma. Si dice così, no? Ormai conosco anche questi termini”. Maun paio di anni dopo Teresa scopre di avere un linfonodo che le fa male: Siamo andati da un infettivologo, che le ha fatto fare un esame e mi ha detto di essere un po’ preoccupato e consigliato di farla vedere “meglio”. Quindi ho richiamato Paolo. Nel frattempo ci eravamo sentiti per gli auguri di Natale, lui era venuto a un concerto. Ed è cominciata un’avventura che è continuata l’estate scorsa con mesi difficili.“
“Solo oggi, che Teresa per fortuna sta bene e la malattia è scomparsa e ha ripreso la sua scuola, comincio a rendermi conto in maniera un po’ più razionale di tutto quello che è successo, degli incontri che ho fatto, delle scoperte che ho fatto rispetto alle persone vicine a me, alle mie due ragazze, mia moglie e Teresa, che hanno affrontato questo viaggio con una forza che mi ha sorpreso.“.
Cos’ha detto Jovanotti sulla figlia alle pazienti dell’Istituto Europeo di Oncologia
Infine, l’invito alle presenti in sala, pazienti provenienti da tutta Italia: “So che cosa state passando – ha detto alle donne in sala -, che questa è un’avventura per la quale l’obiettivo è uscirne più forti, dal punto di vista interiore e anche dal punto di vista fisico. Certo, siamo più vulnerabili. Ma la vulnerabilità di per sé non è un fatto che ci rende deboli, ci rende più umani, più consapevoli e quindi anche più forti“