Giovanna Ralli è stata la ragazza romana impulsiva e aggressiva del grande cinema italiano. A lei, quella che per Piera De Tassis è stata “molte donne e tante protagoniste”, è andato il David di Donatello alla carriera dell’edizione 2022. 87 anni e quasi 100 film alle spalle, l’attrice che ha lavorato con i più grandi, da Rossellini e Scola a Monicelli e Lizzani, ha dedicato il premio alla sua famiglia “che mi ha sempre sostenuto e protetto” e al marito che è sempre al suo fianco.
Giovanna Ralli oggi: ritorno al cinema con Jasmine Trinca
Ralli è stata sposata dal 1977 al 2013 con l’avvocato Ettore Boschi. Un amore straordinario durato quasi 40 anni. L’attrice ha abbandonato le scene nel 2015, due anni dopo la morte del marito. Ha fatto un’eccezione per Marcel!, l’esordio alla regia di Jasmine Trinca. È tornata a recitare perché “il copione è perfetto” e sarà “un’emozione fortissima” la premiere di maggio al Festival di Cannes.
In un’intervista concessa a Cristina Bianchi per la rivista Oggi, Ralli ricorda il periodo difficile vissuto dopo la scomparsa di Ettore. “Mi ero chiusa in casa per mesi. Non volevo parlare né vedere nessuno. Ero un fantasma – racconta l’attrice –. Ettore era un uomo speciale, mi manca ancora da morire. In casa, oggi, ci parlo ogni giorno, e ci litigo anche. Lo vedo, come fosse qui. Perché era un uomo che mi amava tantissimo. Era colto, divertente, non mi sono mai annoiata con lui. Mi manca tutto di lui, quel gesto con cui anche alla fine mi prendeva la mano e mi accarezzava…”.
Giovanna Ralli: David di Donatello alla carriera
Sul palco di Cinecittà, accanto a Carlo Conti e Drusilla Foer, Giovanna Ralli ha ringraziato l’Accademia, la Presidente De Tassis e il Consiglio direttivo. La sua è una carriera lunga 70 anni, iniziata proprio a Cinecittà ad appena 13 anni. Nel discorso di ringraziamento, l’attrice cita due film del cuore – Villa Borghese di Gianni Franciolini con Vittorio De Sica e La fuga di Paolo Spinola con Anouk Aimée – e tre persone decisive nel suo percorso artistico: Ettore Giannini, Sandro Giovannini e Alberto Sordi, “un amico carissimo e un uomo molto generoso”.
“È stato un periodo straordinario negli anni 50, 60, 70… – ricorda a Oggi –. Ho recitato in film scritti da grandi sceneggiatori come Alberto Moravia, ho lavorato con Age e Scarpelli, facevo la romana in Villa Borghese. Un cinema meraviglioso: si giravano 300 film l’anno. Poi ho cercato di fare cose un po’ diverse, personaggi inquieti”. E mai una rivalità con le colleghe, da Sophia Loren a Stefania Sandrelli, perché “ognuna aveva i suoi ruoli, c’era abbondanza di parti per tutte”.
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