Flavio Insinna contro l’aumento delle spese militari (e Draghi): “Con quei soldi andrebbero costruiti ospedali”

Prima a "L'eredità" e poi al settimanale "Oggi", il conduttore prende posizione "perché non abdico alla mia identità"

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Flavio Insinna
Flavio Insinna

Flavio Insinna è contrario all’incremento delle spese militari. L’aumento chiesto dalla Nato e contemplato dal governo Draghi prevede di portarle fino al 2% del Pil, passando da 25 a 38 miliardi annui. Una scelta che penalizzerà soprattutto la sanità e l’istruzione pubbliche, già martoriate da decenni di tagli. Qualcosa di intollerabile per il conduttore, che ha espresso tutta la sua contrarietà in una puntata del quiz L’eredità e nel corso di un’intervista al settimanale Oggi.

Le parole di Flavio Insinna contro il riarmo

La guerra in Ucraina ha fatto irruzione a L’eredità quando la parola da indovinare nella prova finale della ghigliottina è stata “risparmio”. A quel punto Insinna si è lasciato andare a un commento che non è passato inosservato.

Risparmio sulla spesa ad esempio. Non vi arrabbiate, per me il risparmio andrebbe fatto sulla spesa militare e con quei soldi andrebbero costruiti ospedali, scuole e case. Mi taccio… Tanto lo sapete che c’ho ragione io.

Il sito web TvBlog fa sapere che l’uscita di Insinna “avrebbe provocato qualche turbamento dalle parti di Viale Mazzini”. Facile immaginare soprattutto da parte del Pd. Le minacce, tuttavia, non preoccupano il conduttore romano che in un’intervista a Oggi non fa marcia indietro, anzi rincara la dose.

Dico quello che penso anche in televisione perché non abdico alla mia identità. La libertà non è gratis, lo so. Se un giorno le mie parole porteranno a delle conseguenze, le affronterò.

Flavio Insinna
Flavio Insinna a L’eredità (foto: RaiPlay)

Flavio Insinna contro l’aumento delle spese militari

Insinna vuole che si fermi la corsa al riarmo e le proteste per le sue parole le bolla come “la solita canizza politica”.

È più forte di me, non posso vedere la parola ‘risparmio’ e non dire che tutti i governi hanno sempre tagliato per prima cosa sanità, scuola e lavoro… Non sono contro questo o quel partito, sono contro la guerra e contro l’ingiustizia sociale.

È cosa nota che l’attore, appena tornato nel cast di Don Matteo, ha fatto dell’impegno verso i più deboli il suo stile di vita e si dà da fare con associazioni umanitarie come Emergency, Medici senza frontiere e Save the Children.

I proventi dalle vendite della favola Il gatto del Papa, che ha scritto per Rai Libri, andranno in beneficenza. Come quando ha messo all’asta i cimeli di Affari tuoi per i piccoli pazienti del Bambino Gesù a Roma o ha organizzato i concerti per i disabili con la sua Piccola Orchestra.

Ho la consapevolezza di essere fortunato e sento il dovere di darmi da fare in prima persona. Non ho alcun senso di colpa, lo faccio solo perché è giusto e perché dà un senso che mi piace alla mia esistenza.

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