Film al cinema dal 2 maggio: cosa vedere e cosa no

Nove i nuovi titoli nelle sale, da 'Stanlio e Ollio' con Steve Coogan e John C. Reilly a 'I fratelli Sisters' di Jacques Audiard

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Film al cinema dal 2 maggio
John C. Reilly e Steve Coogan in Stanlio e Ollio

Sono nove i film al cinema dal 2 maggio. Un numero esiguo di uscite nelle sale, perché il successo di Avengers: Endgame (superati i 20 milioni di euro complessivi) è ancora fresco. Rispetto alle uscite del 25 aprile, soltanto un film aspira a strappare un po’ di pubblico ai supereroi Marvel: il biopic sulla più grande e iconica coppia comica del mondo, Stanlio e Ollio.

Film al cinema dal 2 maggio
John C. Reilly e Steve Coogan in Stanlio e Ollio

Stanlio e Ollio

Steve Coogan e John C. Reilly diventano Stan Laurel e Oliver Hardy, il duo comico più famoso al mondo. Il regista Jon S. Baird e lo sceneggiatore Jeff Pope li raccontano in un periodo particolare della loro vita: il loro tour inglese del 1953, quando erano già segnati da incertezze e rancori. Un film divertente, nostalgico e commovente.

I fratelli Sisters

Jacques Audiard, il regista francese di Tutti i battiti del mio cuore, Il profeta e Dheepan, debutta a Hollywood con un irresistibile western sulla violenza dei padri fondatori, pieno di humour e gusto per l’avventura. Protagonisti Joaquin Phoenix e John C. Reilly (ancora lui) nei panni dei fratelli killer del titolo. Nel cast anche Jake Gyllenhaal, Rutger Hauer e Riz Ahmed. In parole povere: l’imperdibile della settimana.

I film al cinema dal 2 maggio

Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio

La ricostruzione dell’attacco terroristico che nel 2008 ha provocato la morte di 195 persone all’Hotel Taj di Mumbai. Il regista esordiente Anthony Maras ricostruisce la lotta per la sopravvivenza di ospiti e personale dell’albergo. Tra gli interpreti Dev Patel e Armie Hammer. Un thriller teso ed emozionante, ma anche eccessivo nella spettacolarizzazione della tragedia.

Non sono un assassino

Andrea Zaccariello adatta il romanzo di Francesco Caringella (edito da Newton Compton), un thriller-mèlo-racconto di formazione. Riccardo Scamarcio è il vice-questore Francesco Prencipe, accusato dell’assassinio del suo grande amico e sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo (Alessio Boni). Intrigante e ben recitato, ma con una sceneggiatura molto debole.

Film al cinema dal 2 maggio: cosa vedere e cosa no

Non ci resta che ridere

Barzelletta-movie di e con Alessandro Paci, che riporta in sala la commedia regionalistica fiorentina. Con lui ci sono Massimo Ceccherini, Benedetta Rossi e un ricco cast, che mette in scena sketch slegati tra loro basati su barzellette storiche e vecchi tormentoni. Lo scult della settimana.

Normal

Adele Tulli dirige un documentario incentrato sulle convenzioni e le disparità di genere. Un lavoro che parte da un semplice quesito: qual è la definizione di “normale”? Con lucidità e ironia, la regista esplora la costruzione sociale dei generi nell’Italia di oggi, raccontandola attraverso scene di vita quotidiana dall’infanzia all’età adulta.

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The Brink – Sull’orlo dell’abisso

La giovane Alison Klayman racconta il privato di Steve Bannon, l’ideologo statunitense che ha portato Trump al successo. Seguito dalla regista per 15 mesi, il “grande manipolatore” (come l’ha definito il Time) profeta del sovranismo è protagonista di un doc d’inchiesta che indaga sulla costruzione delle strategie di consenso. “Mostrandolo per quello che è – ha spiegato la produttrice Marie Therese Guirgis – gli spettatori potranno coglierne tutte le contraddizioni”.

Le Grand Bal

Un altro documentario, diretto ancora da una donna. La francese Laetitia Carton racconta però un fenomeno poco noto: il ballo folk. Con la sua camera, segue migliaia di sconosciuti che ogni anno si riuniscono per una settimana intera a Gennetines, per partecipare al Grand Bal de l’Europe. Ne racconta le storie divere, gli abbracci e la gioia, anche quando non è tutto rose e fiori.

L’unione falla forse

L’omofobia ai tempi delle unioni civili: questo il sottotitoli del doc di Fabio Leli. Il regista intreccia in un unico flusso la vita delle famiglie omogenitoriali alle bizzarre teorie degli esponenti anti-LGBT, balzati alla ribalta grazie all’exploit dei partiti di destra e dei movimenti ProLife di stampo cattolico estremista.