Sono dieci i nuovi film al cinema dall’11 aprile in una settimana ancora dominata dal ciclone Un mondo a parte. La commedia di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele, uscita il 28 marzo con Medusa, è quasi a quota 5 milioni di euro di incassi, con oltre 700mila presenze nelle sale. A contendergli la vetta del box office sarà Ghostbusters – Minaccia glaciale, la novità che ottiene il maggior numero di schermi.
I film al cinema dall’11 aprile
Come di consueto, non mancano le uscite speciali. Questa settimana tocca ai restauri in 4K di due classici – Scarface di Brian De Palma con Al Pacino nel ruolo di culto di Tony Montana e il capolavoro pacifista L’arpa birmana del regista giapponese Kon Ichikawa – e a due documentari, il film-concerto Suga | Agust D Tour ‘d-Day’ The Movie e il viaggio artistico Hopper – Una storia d’amore americana sul pittore statunitense. Curioso, infine, il successo del biopic Ennio Doris – C’è anche domani con Massimo Ghini: nei primi giorni in sala ha incassato 150mila euro. Per il resto, ecco la regolare programmazione dei film al cinema dall’11 aprile.
Ghostbusters – Minaccia glaciale
La famiglia Spengler – Callie (Carrie Coon), i figli Trevor (Finn Wolfhard) e Phoebe (Mckenna Grace) e il compagno Gary (Paul Rudd) – decide di lasciare Summerville e tornare a New York per aiutare il dottor Stantz (Dan Aykroyd) e Winston (Ernie Hudson) a rimettere insieme la squadra. Da quando Walter Peck (William Atherton) è diventato sindaco, infatti, la città sta vivendo una catena di strani eventi, legati al ritrovamento di un antico manufatto. Con il supporto del dottor Venkman (Bill Murray) e degli amici Lucky Domingo (Celeste O’Connor) e Podcast (Logan Kim), il gruppo è pronto a salvare il mondo da una nuova era glaciale. Il quinto capitolo del franchise degli acchiappafantasmi, affidato da Jason Reitman a Gil Kenan, non ha convinto la critica statunitense ma garantisce lo stesso divertimento del suo predecessore tra battute taglienti, effetti speciali impressionanti e richiami all’universo del capostipite del 1984.
Gloria!
All’inizio dell’Ottocento, in un collegio femminile per orfane poco fuori Venezia, sta per arrivare in visita papa Pio VII. Il governatore locale (Natalino Balasso) affida al parroco e maestro di musica don Perlina (Paolo Rossi) una composizione speciale per l’occasione. Ma il prete è in crisi creativa e personale e l’istituto è in fermento da quando la serva Teresa (Galatea Bellug) e le giovani musiciste Lucia (Carlotta Gamba), Bettina (Veronica Lucchesi, voce di La Rappresentante di Lista), Marietta (Maria Vittoria Dallasta) e Prudenza (Sara Mafodda) hanno scoperto negli scantinati uno strumento di nuova invenzione: il pianoforte. Sarà l’inizio di una rivoluzione. Margherita Vicario debutta alla regia con un film pop, fresco e sorprendente: un omaggio al potere salvifico della musica e a tutte quelle donne compositrici vissute fra il XV e il XVII secolo e scomparse dalla storia. Da vedere.
Flaminia
Flaminia De Angelis (Michela Giraud) è la tipica giovane donna di Roma Nord: bionda, arricchita, ossessionata dalla forma fisica. Pressata dalla madre Francesca (Lucrezia Lante della Rovere) e dal padre Guido Maria (Antonello Fassari) a completare la scalata sociale della famiglia, è pronta a sposare Alberto (Edoardo Purgatori), il figlio di un importante diplomatico dal sangue pariolino al cento per cento. Tutto è pronto per le nozze quando nella sua vita irrompe la sorellastra Ludovica (Rita Abela), una ragazza bislacca e stralunata affetta da autismo che scoprirà tutte le ipocrisie di Flaminia, prigioniera di un mondo che apparentemente non ha mai messo in discussione. Rielaborando il suo racconto presente nella raccolta Tea, Giraud debutta alla regia con una commedia che prende per i fondelli l’alta borghesia capitolina e affonda il colpo nell’esplorazione delle relazioni familiari.
Coincidenze d’amore
In un aeroporto del Midwest degli Stati Uniti, nel Leap Day ovvero il 29 febbraio dell’anno bisestile, si incontrano casualmente Willa (Meg Ryan) e Bill (David Duchovny), ex amanti che non si vedono da 25 anni. Quando una tempesta di neve blocca tutti i voli, i due si ritrovano costretti a passare del tempo insieme. A 62 anni Ryan gira il suo secondo film da regista portando sugli schermi il romanzo Shooting Star di Steven Dietz: il risultato è una classica (e stucchevole) rom-com che poggia completamente sulle performance di una coppia di amatissime star.
I misteri del Bar Étoile
Boris è un ex attivista politico che si è rifatto una vita lavorando in incognito al Bar Étoile. Quando una delle sue vittime lo riconosce e si presenta al locale per vendicarsi, Boris riesce a salvarsi per un pelo. Per evitare che l’episodio si ripeta, pianifica di fuggire insieme alla compagna giapponese Kayoko e a loro amico Tim sfruttando l’impressionante somiglianza con il depresso e solitario Dom: il bersaglio sarà il suo sosia perfetto. Ma i tre non hanno fatto i conti con la detective privata Fiona, la sospettosa ex moglie di Dom. Ancora poco conosciuti in Italia, Abel e Gordon sono una coppia di registi e attori molto popolari in Francia: stavolta il loro umorismo stravagante e surreale incrocia il noir, ma il risultato continua a essere poetico ed esilarante.
E la festa continua!
Rosa (Ariane Ascaride) è una donna sui sessant’anni che vive a Marsiglia, lavora come infermiera e si divide tra la famiglia allargata e la politica. Tutti in città la considerano l’unica persona in grado di unire le fazioni divise e le diverse correnti di pensiero della sinistra per avere qualche chance di vittoria alle imminenti elezioni amministrative. Alla vigilia di un importante appuntamento, Rosa si innamora di Henri (Jean-Pierre Darroussin) e per la prima volta nella sua vita ha paura di impegnarsi. A due anni da Twist à Bamako, Robert Guédiguian si ispira al tragico crollo dei due edifici del teatro di rue d’Aubagne nel 2018 e torna con il suo cinema popolare e militante, morale e solare, fatto di intrighi romantici, dinamiche familiari e lotte sociali. Un’ode a chi non si arrende mai di fronte alla violenza del mondo.
I delinquenti
Morán (Daniel Elías) e Román (Esteban Bigliardi) sono impiegati in una piccola banca di Buenos Aires. I due organizzano una rapina al loro posto di lavoro per prendersi esattamente i soldi che avrebbero guadagnato nei restanti venticinque anni di carriera. Il piano prevede che Morán esegua il colpo e si autodenunci, scontando i tre anni di carcere (un periodo di tempo giudicato accettabile) e affidando il bottino a Román durante l’attesa, prima di spartirsi il meritato denaro. Naturalmente le cose non vanno come hanno previsto. Passata al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard, la commedia drammatica di Rodrigo Moreno camuffata da heist movie è una riflessione intelligente e stravagante sull’alienazione causata dalla routine quotidiana del lavoro e sulla monotonia aziendale, sulla possibilità di fuggire e di trovare nuove forme di libertà. Da non perdere.
Tito e Vinni a tutto ritmo
L’animazione della settimana per i più piccoli e il pubblico delle famiglie è una curiosa co-produzione indo-brasiliana firmata da Sérgio Machado e René Veilleux. Tito e Vinni sono due topolini: uno carismatico chitarrista, l’altro talentuoso poeta con la paura del palcoscenico. Allo scoppio del diluvio universale, la coppia tenta di intrufolarsi sull’arca di Noè per potersi salvare e ci riesce con l’aiuto di un ingegnoso scarafaggio. Per sopravvivere a 40 giorni e 40 notti in mare aperto, i due cercano di sfruttare musica e poesia per intrattenere e smorzare le tensioni inevitabili tra tutti gli animali.
How to Save a Dead Friend
Nel 2005 Marusya è una ragazza russa di 16 anni e come molti suoi amici ha tendenze suicide. Chiama il suo Paese la Federazione della depressione. L’alternativa a drogarsi e togliersi la vita è partecipare a feste punk rock e riprendere questi happening con tutte le sue energie. L’incontro con Kimi darà una svolta inaspettata alla sua vita e al film che ha in mente. Da Marusya Syroechkovskaya, un documentario politico d’opposizione al governo di Putin, concentrato a fotografare la spinta autodistruttiva di un’intera generazione e dedicato alla speranza di un cambiamento.
La pitturessa
Il secondo documentario della settimana è diretto da Fabiana Sargentini: la regista celebra la figura di sua madre, Anna Paparatti, artista di punta delle avanguardie che hanno animato Roma negli anni Sessanta e Settanta. Nata a Reggio Calabria nel 1936 e compagna storica di Fabio Sargentini, oggi è ancora sconosciuta al mercato dell’arte nonostante nel 2022 sia stata chiamata da Maria Grazia Chiuri a curare le scenografie delle sfilate della maison Dior. Il film ripercorre i suoi esordi, gli incontri decisivi, la passione per l’India e i lavori indefinibili tra mandala, labirinti e giochi dell’oca.
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