La casa di accoglienza dell’Unitalsi di Milano per famiglie di bimbi ricoverati in ospedale porterà il nome di Fabrizio Frizzi. L’Unione per il trasporto degli ammalati nei santuari nazionali e internazionali ha deciso di intitolare al compianto conduttore un edificio di tre piani situato in via Amadeo 90, accanto al santuario della Madonna delle Grazie all’Ortica, periferia est della città lombarda. La struttura d’accoglienza fa parte del Progetto dei Piccoli.
Fabrizio Frizzi: casa di accoglienza col suo nome
Il Progetto dei Piccoli dell’Unitalsi aiuta le famiglie in difficoltà, soprattutto economica, nell’affrontare lunghi periodi fuori dal luogo di residenza per poter curare i propri bambini e ragazzi nei centri pediatrici di eccellenza. Esistono già nove case accoglienza sparse per l’Italia: cinque a Genova, due a Roma, una a Padova e una a Perugia. Quella milanese sarà la decima e sarà intitolata al presentatore romano scomparso tre anni fa.
Il Comune di Milano ha rilasciato la concessione edilizia per questo edificio di 250 metri quadrati complessivi tutto da ristrutturare. I lavori partiranno a settembre e saranno coordinati dall’architetto Sara Ugazio dello studio Zenith-Studio Architetti Associati di Busto Arsizio. L’obiettivo è terminarli in tre o quattro mesi. La casa potrà ospitare gratuitamente sei nuclei familiari. Saranno garantiti spazi privati come camere da letto e bagni e spazi condivisi come la cucina, il soggiorno e il cortile esterno. L’atto di concessione edilizia è stato consegnato a Palazzo Marino dal sindaco Giuseppe Sala, che ha ricevuto Vittore De Carli, giornalista e presidente dell’Unitalsi Lombarda.
L’Unitalsi festeggia quest’anno il centenario di attività e punta a inaugurare la “Casa di accoglienza Fabrizio Frizzi” all’inizio del 2022. La scelta di intitolarla al conduttore non è certo casuale: per 18 anni Frizzi è stato amico e testimonial dell’associazione cattolica. Conosceva molto bene la dedizione di De Carli e la sua storia personale.
Unitalsi Lombarda, la storia personale del suo presidente
Nel 2015 il presidente dell’Unitalsi Lombarda stava accompagnando a casa un gruppo di ragazzi disabili da un pellegrinaggio a Lourdes quando è stato colpito da un infarto. Ha trascorso quattro mesi in ospedale, di cui 47 giorni in coma. Dopo un arresto cardiaco, due operazioni al cuore e la riparazione della valvola mitralica, è riuscito a guarire e ha ripreso ad aiutare quei genitori che ogni giorno combattono accanto ai figli malati.
“La malattia – spiega De Carli a Vatican News – non guarda in faccia nessuno, non guarda se sei bello, se sei brutto, se sei giovane o anziano, ricco o povero. Arriva e basta e ti distrugge! Non è facile avere dei figli ricoverati e magari non essere in grado di stargli vicino perché non puoi economicamente permetterti un alloggio. E allora ripieghi dormendo in macchina o all’aperto. Ma la verità è che un genitore in queste condizioni ha bisogno invece di trovare quel calore di famiglia che le nostre famiglie, a loro volta, ci hanno insegnato e che come Unitalsi sentiamo di dover donare e testimoniare a tutte le persone che si presenteranno in queste case”.