Se non conoscessimo Edoardo Pesce, faremmo fatica a riconoscerlo nei panni di un giovane Alberto Sordi. Sì, perché l’uomo con i capelli neri, le sopracciglia aggrottate, le bretelle e il farfallino che vedete qui sotto, in realtà, è l’attore romano, reduce da un anno magico dopo aver vinto il David di Donatello e il Nastro d’argento per il film Dogman di Matteo Garrone.
Edoardo Pesce Alberto Sordi, che trasformazione
Il film tv è Storia di un commediante (il titolo è provvisorio), il biopic dedicato ad Alberto Sordi diretto da Luca Manfredi e interpretato proprio da Pesce, che abbandona le vesti di Simoncino (e quelle del mafioso Giovanni Brusca nella serie Il cacciatore) per impersonare uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana.
Storia di un commediante racconterà il giovane Sordi, cresciuto a San Cosimato, nel rione di Trastevere, e lanciato nel mondo dello spettacolo quando vinse il concorso indetto dalla Metro Goldwyn Mayer per doppiare la voce di Oliver Hardy.
Ambientato tra la fine degli anni ’30 e la metà dei ’50, il film ricostruirà anche l’amicizia di Alberto con Federico Fellini e la sua relazione con la doppiatrice Andreina Pagnani, più anziana di lui e alla quale Sordi fu legato per nove anni.
Dopo aver interpretato un giovane Franco Califano in Io sono Mia, il biopic su Mia Martini con Serena Rossi, Pesce si è preparato all’ennesima trasformazione. Per farlo, ha rivelato in un’intervista al sito Spettacolomania, si è rivolto direttamente a Sordi.
Il 15 giugno scorso, in occasione dell’anniversario della sua nascita, l’attore ha fatto visita alla sua tomba al cimitero del Verano. “Sono andato a portargli i fiori – ha raccontato Pesce – ho recitato una preghierina e gli ho detto: ‘Signor Sordi, mi dia una mano, lei figuracce non ne ha fatte mai, non me la faccia fare neanche a me’”.
Edoardo Pesce Alberto Sordi, arriva Storia di un commediante
“Sarà un film per la tv – ha aggiunto Pesce – che andrà in onda in una serata secca, come è stato per In arte Nino, e avrà più o meno la stessa struttura. Cerchiamo di raccontare un Sordi inedito, per quanto si possa riuscire nell’impresa, un Sordi giovane, visto che il film va più o meno dal 1936 al 1954, quindi gli inizi”.
“Penso che proverò ad affrontarlo – ha concluso – indossando la maschera di Alberto Sordi come un napoletano indosserebbe quella di Pulcinella, senza andare direttamente verso Alberto Sordi che è un’impresa, ma cercando di filtrarlo un po’ attraverso me e sperando che ‘ce la mandi bona’…”.
Insieme alla trasformazione di Alessio Boni in Enrico Piaggio e Giorgio Ambrosoli, quella di Edoardo Pesce in Alberto Sordi è una delle più attese della prossima stagione televisiva.
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