Dopo aver vissuto una vita piena di successi e di avventure, Cochi e Renato a Lui è peggio di me ripercorrono la loro strepitosa carriera. I due rivoluzionari della risata sono ospiti di Marco Giallini e Giorgio Panariello, separati da un muro. Pozzetto con Panariello, Ponzoni con Giallini. Accolti da una standing ovation del pubblico in studio, ricordano che la vita l’è bela, specie quando si può contare su un’amicizia che va avanti quasi da otto decadi.
Cochi e Renato a Lui è peggio di me: che spettacolo
Lui è peggio di me, il titolo del programma, cita un film di Enrico Oldoini con Pozzetto e Adriano Celentano. Grande coppia, ma come Cochi e Renato non ce n’è. La loro è una “storia d’amore”, un’amicizia lunga più di settant’anni, nata subito dopo la guerra nella Milano degli sfollati.
Le loro famiglie si incontrano a Gemonio, dove si sono appena trasferite. Renato ruba la chitarra al fratello e con Cochi nascono le loro prime canzoni popolari, destinate a diventare degli inni del surreale. Con il loro linguaggio anticonformista, poetico e stralunato, dal nulla inventano il cabaret.
Pozzetto racconta gli incontri al Bar Gatullo in Porta Lodovica a Milano e le esibizioni all’Osteria dell’Oca, frequentata da artisti che arrivavano dalla galleria d’arte notturna lì accanto. C’erano Enzo Jannacci, Beppe Viola, Dario Fo, Giorgio Gaber e Maria Monti. Si forma il duo, destinato alla popolarità al Cab 64 prima di approdare al Derby e infine in televisione.
Ma come nascevano i personaggi di Renato? Quasi per caso: erano a pranzo con Jannacci a Napoli e Cochi ordinò un piatto di vongole. Prese l’epatite virale. Renato resta da solo e si inventa l’imitazione di un contadino amico di suo padre: quello diventa uno dei suoi personaggi più amati di sempre. Arriveranno La gallina, Canzone intelligente, il “passo Cochi e Renato” replicato persino dai ballerini della Scala.
Cochi e Renato, Come porti i capelli bella bionda da Giallini e Panariello
Panariello è curioso: qual è la verità dietro la loro separazione? Si sono fatte tante chiacchiere malevole su un loro presunto litigio. Renato, tornato a recitare per Pupi Avati nei panni di Nino Sgarbi in Lei mi parla ancora, rivela che a quel tempo stavano preparando Canzonissima, quando da Roma gli proposero il film Per amare Ofelia di Flavio Mogherini con Giovanna Ralli.
Lui fece leggere il copione a Jannacci, che gli disse: “Questa è una cagata”. Ma il film lo fece lo stesso. Ponzoni invece ha fatto tanto teatro e film d’autore, a partire da Cuore di cane di Alberto Lattuada. Sono tornati insieme in diversi film a episodi alla fine degli anni Settanta, da Sturmtruppen a Io tigro, tu tigri, egli tigra.
“Io e Cochi, al di là del lavoro, siamo veramente amici. Abbiamo 80 anni, ci siamo conosciuti 70 anni fa: siamo diventati amici e lo siamo ancora”, ammette Pozzetto. Inevitabile a quel punto il finale con un classico: Come porti i capelli bella bionda.
Peccato che gli ascolti di Lui è peggio di me non siano stati il massimo: 888mila spettatori pari ad uno share del 4,1%. Per recuperare, c’è lo streaming: l’intervista è disponibile su RaiPlay a partire dal minuto 34.
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