Chiusura di Live non è la D’Urso? L’indiscrezione Mediaset

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Dopo la pesante accusa della Bruzzone al GF si comincia seriamente a vociferare riguardo la chiusura di Live Non è la D’Urso, il talk show serale condotto dal celebre volto Mediaset. A quanto pare – riporta Dagospia – il programma potrebbe nettamente anticipare la rimozione dai palinsesti in virtù di una sostituzione. Curiosi di sapere di chi?

La chiusura di Live Non è la D’Urso potrebbe essere anticipata: ecco cosa si vocifera nei corridoi Mediaset

È il reporter Giuseppe Candela a parlare del “discusso talk show alle prese con i bassi ascolti, tra il 10-12% fino a notte fonda, dovrebbe salutare il pubblico di Canale 5 addirittura tra fine marzo e inizio aprile“, senza dunque arrivare a concludere la stagione televisiva ufficiale. Al suo posto probabilmente vedremo un serale di Ciao Darwin con Paolo Bonolis. 

Più precisamente, la chiusura di Live Non è la D’Urso dovrebbe essere datata all’11 aprile, con il passaggio di testimone da ‘Carmelita’ al presentatore romano; le puntate, invece, dovrebbero smettere di andare in onda già da fine marzo. Il ‘sacrificio’ di fare un passo indietro potrebbe essere richiesto proprio da Pierluigi Berlusconi in vista di un risparmio di risorse di rete, che ha deciso anche di riproporre una nuova versione di Scherzi a parte con Alessia Marcuzzi il venerdì sera.

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Il motivo per cui però Barbara D’Urso dovrebbe essere tagliata fuori è che “La trasmissione, che era stata rimpolpata – sul lato politico – dal lavoro dietro le quinte di Emanuela Fiorentino, vicedirettore di Videonews, Siria Magri moglie di Giovanni Toti e di Francesca Fagnani compagna di Enrico Mentana, era nel mirino per gli ascolti spompi” .

Senza dimenticare quella famosa petizione per chiudere a tutti gli effetti qualunque suo programma:Purtroppo sappiamo la caratura culturale dei suoi programmi, ma questa volta ha superato il limite invitando in diretta Salvini e PREGANDO in diretta insieme a lui.Ricordiamoci che l’Italia è un paese laico e che abbiamo i nostri luoghi di culto e sacerdoti. Questa operazione ha sfruttato ancora una volta il potere della religione sugli anziani, così da rafforzare la sua personalità e il suo programma, indegno culturalmente.

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