La presenza di Belen e Stefano De Martino alla Notte della Taranta 2019 spacca l’opinione pubblica. La presenza della coppia al timone del Concertone che andrà in onda su Rai2 in diretta il 24 agosto, annunciata nelle scorse settimane dal direttore Carlo Freccero, ha mandato su tutte le furie un gruppo di professori e ricercatori universitari, antropologi e storici. È nata così una petizione per segnalare alla Fondazione Notte della Taranta la “perdita di dignità” di una delle più importanti manifestazioni di cultura popolare in Europa.
Belen e Stefano De Martino alla Notte della Taranta, che caos
Guidati da Andrea Carlino, docente dell’Università di Ginevra, gli intellettuali hanno inviato una lettera aperta al Corriere del Mezzogiorno per porre una serie di domande agli organizzatori del Festival.
“Qual è l’obiettivo culturale che sostiene la scelta di Belen e Stefano De Martino per la conduzione televisiva del Concertone? Chi ha scelto quest’anno il maestro concertatore del Concertone del 24 agosto? Con quali criteri? Quale speciale legame lega il Salento, la Puglia e Mosca oggi?”, si legge nel documento.
L’allusione a Mosca è relativa alla decisione di affidare la direzione dell’orchestra a Fabio Mastrangelo, che arriverà dalla Russia (dove vive da 20 anni e dirige la Russian Philharmonic Orchestra) per dirigere l’orchestra a Melpignano.
Notte della Taranta 2019, direttore artistico contestato
“Perché la paziente costruzione della Notte della Taranta che, pur tra le contraddizioni mille volte segnalate, con le oscillazioni tra tessiture complesse e cedimenti a modelli commerciali e decisamente meno elaborati, si è rivelata uno straordinario progetto creativo culturale, sociale e politico, deve ora confondersi con il gossip, il trash, la rete sovranista, il populismo, l’acchiappa audience e l’acchiappa chiappe?”, prosegue la lettera.
Carlino, sulla sua pagina Facebook, ha poi voluto “scagionare” la Rodriguez da “colpe” specifiche. “Belen è l’occasione, non ha fatto nulla!”, scrive il professore. “Lo scempio è cominciato da più anni. Belen, povera stella, fa il suo mestiere. Il problema è una Fondazione senza etica, senza valori, insomma mercantile, poiché ha svenduto al neoliberismo dilagante (anche in quella che chiamavamo Sinistra) pezzi di cultura, il lavoro sano, la creatività, la ricerca, le antiche sofferenze allo zoccolificio televisivo, al mercato più scaltro, più cinico e più superficiale che infesta la nostra vita”.
E voi, siete d’accordo con questa presa di posizione?