Passate le polemiche sul pubblico e la messa in onda, arrivano le prime anticipazioni Sanremo 2021 dal punto di vista contenutistico: in particolare, La Repubblica ha intervistato Ermal Meta sul suo pezzo di cosa parlerà la canzone di Ermal Meta ‘Un milione di cose da dirti’.
La sua sarà “una canzone d’amore, la storia di uno di quegli amori in cui due persone diventano una e smettono di chiamarsi per nome. Tanto che poi, quando uno lo fa, suona quasi strano. Un amore verticale“, racconta a La Repubblica “che parte da qui e cerca di salire, ma non si sa mai quale traiettoria potrà prendere“. Il disco che contiene il singolo si chiama ‘Tribù urbana’, uscirà il 12 marzo e conterrà un altro importante brano firmato dal cantautore, “Gli invisibili” “: “È nato dopo un viaggio negli Stati Uniti che ho fatto due anni fa, dove ho scattato molte foto e fotografato soprattutto i senzatetto che mi sono trovato spesso davanti, uno di loro mi ha raccontato la sua vita e quel giorno era peraltro il suo compleanno. In quel momento ho pensato subito che la sua fosse una bellissima storia ma che nessuno l’avrebbe mai raccontata, e allora ho deciso di farlo io. Una volta qualcuno mi ha detto: ‘Cerca di essere invisibile perché le persone invisibili poi imparano a volare’, e credo che sia vero, il mondo potrà essere salvato da un gesto di gentilezza. Del resto tutti noi siamo stati invisibili almeno una volta nella vita“.
Un’altra tra le anticipazioni sanremo 2021 che non potete perdervi è la sua scelta di canzone durante la serata ‘tributo’ della grande musica italiana, che sarà Caruso di Lucio Dalla: “Non avevo calcolato le date, il 4 marzo cade il cinquantenario della canzone di Dalla, me lo ha fatto notare la mia fidanzata ma ormai avevo scelto Caruso, la canzone che tutti mi hanno sconsigliato di fare, ma io sono fatto così, cerco sempre di misurarmi con i miei limiti. Mi voglio misurare con questa canzone non con Lucio Dalla, che è inarrivabile“.
In ultimo: come sarà esibirsi senza pubblico per un artista? “Non posso dirlo perché non conosco le emotività dei colleghi. Di sicuro cantare davanti a un teatro vuoto è un po’ strano e specialmente al Festival di Sanremo, dove la platea è sempre stata appassionata, almeno fino a una certa ora. Il ruolo più difficile sarà dei due conduttori, parlare per tre ore a delle sedie vuote non sarà semplice, almeno noi dopo tre minuti andiamo via, loro non possono. La mia solidarietà va dunque ai due conduttori che devono portare avanti un’intera serata davanti a nessuno”.