Alain Delon è stato diretto da alcuni fra i più grandi registi di sempre, da Visconti e Antonioni a Melville a Losey, e ora che ha detto addio al cinema per non rovinare tutto con “film di troppo”, ha deciso di ricorrere all’eutanasia se dovesse decidere di non voler più vivere. È stato Anthony Delon, il figlio primogenito dell’attore, a rivelare la volontà del padre.
Alain Delon oggi: “Ha scelto l’eutanasia”
In un’intervista alla radio francese Rtl per presentare il suo libro Entre chien et loup (“Tra cane e lupo”), Anthony racconta che Alain gli ha chiesto di accompagnarlo fino alla fine e di seguire le sue istruzioni, se e quando sceglierà l’eutanasia. Tuttavia, Anthony ha rifiutato di essere l’esecutore testamentario. Questo difficile e doloroso ruolo sarà svolto dalla sorella Anouchka.
Il protagonista di capolavori come Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Frank Costello faccia d’angelo e Mr. Klein ha cominciato a pensare al fine vita quando è morto il suo amico Jean-Paul Belmondo e osservando il modo in cui Anthony si è preso cura della madre. Nathalie Delon, nome d’arte di Francine Canovas, è stata sposata con Alain dal 1964 al 1969 ed è scomparsa nel 2021 per un tumore al pancreas.
“È vero che lei aveva deciso di morire come aveva vissuto, cioè aveva scelto l’eutanasia – conferma Anthony –. Fortunatamente non è stato necessario ricorrere alla procedura. Dico fortunatamente perché era tutto pronto. Avevamo già la persona. Sarebbe stato difficile tenerle la mano e vederla lasciare la vita così. Allora non dico che l’ultima notte sia stata facile, ma le ultime ore lo sono state perché se n’è andata in pace. E mio padre è stato molto colpito da tutto questo”.
Alain Delon, dove vive l’eutanasia è legale
Delon ha compiuto 86 anni lo scorso novembre e nel 2019 è stato colpito da un ictus. Il divo francese vive da tempo in Svizzera, dove il suicidio assistito è consentito grazie all’articolo 114 del codice di procedura penale e sempre più accettato.
Stando ai numeri di Exit, una delle più grosse organizzazioni che si occupano di eutanasia, il numero di cittadini registrati presso enti del genere è in costante aumento e ogni anno più di mille persone, soprattutto malate di cancro, ricorrono al fine vita. In Europa l’eutanasia passiva e il suicidio assistito sono legali in numerosi Paesi, ma solo le cliniche svizzere offrono il servizio anche ai cittadini stranieri.
In un’intervista concessa nel 2021 a TV5 Monde, Delon si era già espresso in favore del suicidio sicuro e dignitoso. “In primo luogo perché vivo in Svizzera, dove l’eutanasia è possibile – ha spiegato –, e anche perché penso che sia la cosa più logica e naturale da fare. Da una certa età in poi, si ha il diritto di andarsene tranquillamente”.